Adler-Olsen Jussi - 2012 - L'effetto farfalla: Il quinto caso della Sezione Q by Adler-Olsen Jussi

autore:Adler-Olsen Jussi [Adler-Olsen Jussi]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, Thrillers, General, Crime
ISBN: 9788831739870
Google: 4wN5CgAAQBAJ
editore: Marsilio Editori
pubblicato: 1999-12-31T23:00:00+00:00

21.

«Che dirà Rose, quando saprà che siamo andati da Malene Kristoffersen senza di lei?»

Carl lanciò un’occhiata verso l’imponente mole del carcere di Vestre Fængsel mentre ci passavano davanti. Quanti delinquenti aveva spedito dietro quelle mura, ai suoi tempi? Non pochi. Peccato che poi uscivano.

«Rose? È al ministero e ha altro da fare, sopravvivrà» tagliò corto. Dopo l’episodio con Gordon aveva deciso di non riservarle più alcun trattamento speciale. Inoltre al momento non poteva fregargliene meno di quello che avrebbe detto Rose: aveva ben altre gatte da pelare.

Dalla visita all’Ufficio per la valutazione dei progetti d’aiuto allo sviluppo, aveva ricavato la netta impressione di aver fatto le cose troppo in fretta. Prima di andare a interrogare il capo dell’Ufficio, René E. Eriksen, avrebbe dovuto aspettare di avere più dettagli.

«Spiegami meglio, Assad. Perché dici che la nostra visita ha messo di buon umore René Eriksen? Ho notato una reazione quando gli hai domandato della sessualità di Stark, ma non mi sembrava precisamente allegro!»

«Sai che succede quando si dà una pacca sul sedere a un cammello? Si mette a correre e allunga il collo verso quella che crede è la sua meta, come se la lunghezza del collo potesse farlo arrivare più in fretta.»

«Pensi che Eriksen avesse un segreto che non vedeva l’ora di rivelare?»

«No, non capisci. Era come se, all’improvviso, lui vedesse una meta, che prima non c’era. E si è messo a galoppare più in fretta di quanto le gambe lo potevano portare.»

«Che meta?»

«È proprio questo che non so, allora.»

«Stai dicendo che mentiva?»

«Non lo so. Però di colpo sono uscite storie che potevano uscire prima. Storie di bambini, di sguardi e tutto il resto.» Assad ridacchiò. «Secondo me Eriksen aveva la faccia di uno che vuole raccontare una bella storia.»

«E quindi?»

«Quindi, però non è per niente una bella storia, se pensi che il tuo collaboratore più vicino è un pedofilo, vero?»

Carl girò per Sjælør Boulevard. Erano quasi arrivati. «No, infatti, lo pensavo anch’io. Nella sua voce mancava un po’ della vergogna o del dispiacere, che avrebbe dovuto esserci.»

La casa di Strindbergsvej era tipica degli anni in cui era stata costruita, con il tetto mansardato e qualche ornamento che la facesse sembrare più lussuosa di quanto avrebbero giustificato i costi di costruzione. Spesso le famiglie dividevano quelle case in due: i genitori occupavano il pianterreno e i figli adulti il primo piano, in modo che le imposte municipali, che a Copenaghen erano scandalosamente alte, fossero distribuite tra più redditi. Un’oasi verde nel piccolo comune di Valby, che univa i vantaggi della vicinanza al centro al sogno romantico di vivere in campagna.

Malene Kristoffersen li accolse come se non fosse ancora tornata del tutto dalle sue vacanze in Turchia. Le valigie ingombravano il corridoio, in attesa di essere disfatte, e la pelle – forse per la mescolanza di autoabbronzante e bagni di sole sulle spiagge turche – aveva un colorito un po’ irregolare ma che non avrebbe mancato di suscitare invidie al lavoro. Nonostante la temperatura nettamente più bassa, portava ancora un vestito vaporoso e colorato che aveva probabilmente comprato laggiù.

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